La 36esima edizione del Festival di Cinema Africano #FCAV2016 di Verona è arrivata alla sua serata conclusiva, sabato 12 novembre alle 21, quella che decreterà i vincitori del Festival 2016, al Teatro Cinema Santa Teresa (via Molinara 23, Verona). La cerimonia di premiazione, presentata da Malice Omondi, sarà accompagnata dalle performance degli artisti di Afelé Festival, una delle realtà con cui il FCAV ha collaborato quest’anno. Il pubblico in sala assisterà alla performance di Fanta Camara, Seydou Dao, Kadi Coulibaly e Baba Diarra. Alle ore 22.30 Afroparty al Time out (via Campofiore 1, Verona).
Prima della visione dei due film in programma, saranno svelati i titoli scelti dalle Giurie quali miglior lungometraggio della sezione Panoramafrica, miglior cortometraggio in concorso nella sezione Africa short e il vincitore della sezione Viaggiatori&Migranti. A questi si aggiungono i film scelti dalle altre giurie del Festival: quella dello Spazio scuole, deciso dall’istituto Lavinia Mondin; degli studenti in sala, il Premio New generations, il Best Africa Short degli studenti universitari e il Premio Cinema al di là del muro, assegnato dalla giuria dei carcerati della Casa circondariale di Montorio.
A partire dalle ore 21, sarà di nuovo la volta dei film (ricordiamo che da gennaio fino a maggio, ogni seconda domenica del mese, il cinema Santa Teresa ospiterà il Festival tutto l’anno, con la visione dei film della 36esima edizione non ancora proiettati).Sul grande schermo saranno protagonisti il burqa e i matrimoni combinati, due tematiche quanto mai attuali. Si inizierà con la prima visione italiana del cortometraggio franco-marocchino The veil of jealousy / Voiler la face della regista e scrittrice Ibtissem Guerda. Il corto racconta la storia di Amine, un giovane musulmano salafita molto innamorato della moglie Enora che per amor suo si è convertita all’islamismo. Ogniqualvolta Enora invita nella loro casa un’amica che come lei indossa il burqa, Amine deve lasciare l’appartamento per non vedere il volto dell’ospite. Ma a un certo punto, alcuni commenti dei suoi amici insinuano in lui una certa forma di gelosia. Amine diventa sempre più inquieto: chi si nasconderà dietro quel burqa?
Si passerà dal Marocco alla Tunisia grazie al lungometraggio Hedi del regista Mohamed Ben Attia. Hedi è un ragazzo semplice. Non è molto loquace o reattivo, non si aspetta molto dalla vita che gli stanno confezionando. Permette alla sua autoritaria e travolgente madre di organizzare il suo matrimonio con Khedija, al suo capo di mandarlo a Mahdia durante i preparativi delle nozze e ad Ahmed, suo fratello, di dettargli le regole del suo comportamento. Ma durante il viaggio a Madhia, le cose cambiano imprevedibilmente. Hedi incontra Rim che lavora come animatrice in un hotel. Incuriosito dalla sua spensieratezza e levità, viene coinvolto in una relazione d’amore appassionata. Avrà Hedi il coraggio di liberarsi dalle sue prigioni interiori ed esteriori?
I REGISTI: Itbissem Guerda è un’attrice e scrittrice francese originaria del Marocco. Ha studiato al Laboratoire de l’Acteur con Hélène Zidi-Chéruy. Oltre alla sua carriera di attrice è impegnata in numerosi progetti artistici. Il suo primo cortometraggio, For your own good, ha ottenuto una buona visibilità in numerosi festival, in Francia e all’estero, e in televisione. The veil of jealousy è il suo secondo cortometraggio. Itbissem Guerda è impegnata con varie organizzazioni che gestiscono iniziative socio-culturali per i migranti e le popolazioni svantaggiate delle aree urbane “sensibili”.
Mohamed Ben Attia è nato a Tunisi nel 1976. Dopo la laurea presso l’Institut de Hautes Etudes Commerciales (IHEC) a Tunisi, nel 1998, studia Comunicazione Audiovisiva presso l’Università di Valenciennes in Francia. Dirige cinque cortometraggi di cui Romantisme:deux comprimés matin et soir (2005) è il primo. Hedi è il suo primo lungometraggio.