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I vincitori del #FCAV2016

La direzione artistica e Malice Omondi (foto di Stefano Campostrini)

La direzione artistica e Malice Omondi (foto di Stefano Campostrini)

È arrivata a conclusione la 36esima edizione del Festival di Cinema Africano di Verona. Con la Cerimonia di chiusura arriva anche, da parte delle Giurie, il momento di decretare i vincitori delle varie Sezioni in concorso, Panoramafrica (lungometraggi), Africa Short (cortometraggi) e Viaggiatori&Migranti (sezione dedicata alla migrazione), cui si aggiungono i Premi decisi dalle ragazze e ragazzi dello Spazio Scuole Lavinia Mondin, dagli studenti che hanno visto nelle sale e nelle scuole i film, da quelli dell’Università degli Studi di Verona e dalla Giuria speciale del Premio Al di là del muro, formata da un gruppo di carcerati della Casa circondariale di Montorio. Il film vincitore della sezione Viaggiatori&Migranti Little go girls di Eliane De Latour sarà proiettato domenica 13 novembre alle 17.30, mentre alle 21.00 saranno proiettati della sezione Africa Short Aya goes to the beach di Maryam Touzani e della sezione Panoramafrica Lamb di Yared Zeleke.

La Giuria internazionale, composta da Eliane De Latour, Rachid Benhadj e Simona Cella, ha scelto come: MIGLIOR FILM DELLA SEZIONE AFRICA SHORT: AYA GOES TO THE BEACH di Maryam Touzani. “Per aver raccontato con grande delicatezza e in modo metaforico due storie parallele di solitudine e reclusione tutte al femminile; per aver posto al centro della storia due generazioni a confronto che nella loro amicizia, nonostante il divario generazionale, trovano il modo di superare l’isolamento. Attraverso i primi piani, gli sguardi d’intesa e la complicità, le protagoniste riescono a uscire dalle loro prigioni anche se solo per un giorno. Un film che denuncia un fenomeno ancora molto diffuso in Marocco: quello della schiavitù delle bambine domestiche”.

MIGLIOR FILM DELLA SEZIONE PANORAMAFRICA: LAMB di Yared Zeleke. “Per la narrazione in forma fiabesca, per la poesia con la quale vengono delineati i personaggi e gli ambienti, vince questa sezione. Il film racconta le grandi questioni di un mondo in evoluzione dove si contrappongono la crescita personale e le rigide norme famigliari, sociali e di genere attraverso lo sguardo ingenuo e disincantato di un bambino, che deve affrontare precocemente il passaggio dalla fanciullezza alla vita adulta. La bellezza delle immagini non nasconde la crudeltà della vita”.

IL VINCITORE DELLA SEZIONE VIAGGIATORI&MIGRANTI: Prima di assegnare il Premio al miglior film di questa Sezione, la Giuria V&M, composta da Carlo Castiglioni, Giuseppe Gariazzo, Suranga Deshapriya Katugampala, ha deciso di assegnare una menzione speciale al film DUSTUR di Marco Santarelli, “Per l’originalità dell’idea e per il modo essenziale con cui descrive un’esperienza di libertà e d’integrazione reciproca  in un luogo di reclusione”. Il Premio V&M 2016 va, all’unanimità, a LITTLE GO GIRLS di Eliane De Latour: “Per la sensibilità dimostrata nel filmare e nell’ascoltare persone senza voce in condizioni disperate. Per lo sguardo morbido e profondo con cui racconta la migrazione forzata di un gruppo di ragazze coinvolgendole in un progetto di riscatto”.

GIURIA SPAZIO SCUOLE (ISTITUTO LAVINIA MONDIN): La giuria studentesca ha deciso di premiare il film WATATU di Nick Reding. “Abbiamo molto apprezzato la tematica affrontata dal film, sui conflitti tribali e religiosi che da anni ormai rinvestono, sfortunatamente, un ruolo molto influente sulla serenità e sui rapporti civili tra i cittadini keniani – scrivono le ragazze e i ragazzi della quinta A -. Abbiamo scelto di premiare questo lungometraggio non solo per i temi che esso affronta, ma anche per come essi vengono rielaborati durante lo svolgersi del film. Il fatto che questo abbia due finali ci ha colpito molto. Inoltre l’introduzione da parte del film sul S.A.F.E (un’organizzazione teatrale che affronta le problematiche sociali del paese ormai da decenni) che lo porta a un secondo finale, cioè quello del “lieto fine” attraverso l’aiuto e la partecipazione del pubblico durante lo spettacolo messo in scena dagli attori del film, ha trasmesso a noi, giuria studentesca, un senso di speranza che ci fa riflettere su come possiamo cambiare in meglio il nostro futuro riflettendo sui nostri errori. In conclusione ci sono molto piaciute anche le scelte registiche e le varie riprese che ci hanno fatto sentire direttamente ciò che é attualmente la situazione africana e ci congratuliamo con gli attori per la loro recitazione, che ha permesso al film di essere un vero e proprio “gioiello” di questa 36esima edizione del Festival Del Cinema Africano, che ringraziamo per averci dato quest’opportunità di crescita”.

IL PREMIO NEW GENERATIONS, conferito dal pubblico delle studentesse e studenti che hanno visto la selezione di film proposta dalla Direzione artistica nelle sale cinematografiche e nelle scuole, è andato al film etiope DIFRET. Il coraggio di cambiare di Zeresenay Berhane Mehari.

GIURIA STUDENTI UNIVERSITARI: Le ragazze e i ragazzi della Giuria hanno visto tutti i corti della Sezione Africa Short. La scelta del cortometraggio non è stata facile perché, scrivono gli studenti, “si è riconosciuto in ciascun prodotto un elemento di originalità, che va dalla ricchezza e dalla qualità dei contenuti, agli elementi stilistici e alle colonne sonore”. Per questo hanno deciso per un ex-equo, tra AYA GOES TO THE BEACH e ZAWADI. Il primo per “il tema portante dell’infanzia negata, trattato con efficacia grazie anche ad alcuni elementi stilistici caricati di forte valenza simbolica. L’ambientazione riflette il senso di reclusione, di solitudine e di assenza di affetto provati dalle protagoniste. La storia di Aya può essere vista come una rivisitazione in chiave moderna di Cenerentola, narrazione che i bambini conoscono ma che Aya vive in prima persona. Da sottolineare è la forte espressività della bambina e il suo ardente desiderio di libertà”. Il secondo: “per l’attualità e la particolare valenza dei temi trattati relativi all’esasperata povertà e alle infanzie rubate. Il cortometraggio mette in luce l’amicizia e la ricchezza eterogenea dei rapporti sociali e rispecchia il contesto geoculturale della vicenda. La molteplicità dei colori e la colonna sonora coinvolgono lo spettatore calandolo emotivamente nella realtà locale di Kibera”.

Hanno poi deciso per una menzione speciale a Bout-a-Bout: “per il modo in cui il cinema stesso è stato reso il protagonista atto a giocare un ruolo decisivo nel legare la comunità del villaggio. Attraverso la figura di Salman si coglie come uno sguardo diverso, accompagnato dall’impegno e dalla tenacia, possa preservare le tradizioni familiari innovandole: nulla deve essere distrutto poiché tutto – anche se frammentato – può essere riassemblato e avere nuova vita. Particolare merito va attribuito all’interpretazione del giovane protagonista che con la sua espressività ci trasporta nell’evolversi della vicenda”.

PREMIO AL DI LA’ DEL MURO, deciso dalla Giuria del carcere di Montorio, va al film GOOD LUCK ALGERIAper la bellezza e l’originalità della messa in scena, per la forza e la determinazione del protagonista nel realizzare i suoi sogni e perché è una storia vera e moderna”. Oltre al film vincitore, la Giuria ha deciso di assegnare una menzione speciale ad HEDI, “perché è una storia d’amore molto toccante e perché il finale aperto ci ha aiutato a discutere sull’importanza della libertà di scegliere”.

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