Alla stazione centrale di Nairobi, una flessuosa e maestosa drag queen siede su una panchina a fumare una sigaretta e si perde in un lungo soliloquio poetico, provocato dall’esaurimento nervoso. Dal suo vissuto emergono le delusioni, la ricerca della propria identità e il desiderio di essere accettata per ciò che é. In otto minuti, la regista Amirah Tajdin sfida la nostra idea di bellezza e sessualità, e allo stesso tempo mette alla prova l’atteggiamento del suo paese, il Kenya, nei confronti della diversità.
La Regista
La 26enne regista Amirah Tajdin è nata e cresciuta a Nairobi, ma ha passato parte della sua adolescenza a Dubai. Si definisce un’artista disorganizzata e si distingue in diversi campi artistici tra cui la fotografia, il disegno, la scultura e la pittura murale. Inoltre è attiva nel panorama musicale come dj. Dopo aver esplorato il mondo del cine- ma attraverso il corto Fluorescent Sin, ha deciso di cimentarsi con un lungometraggio in fase di lavorazione.
Filmografia
2013 – His to Keep – Hawa Hawaii / 2012 – Fluorescent sin, cm – Downtown Tribes, doc – Soleil, No Strings Attached, doc – Ukoo Fulani, Whatever Man Dub, doc – Walls of Leila – Save The Children Anti-Corporal Punishment Campaign / 2011 The Train Station, cm.
- Titolo:18 Fluorescent sin
- Regista: Amirah Tajdin
- Nazionalità: Kenya
- Anno di uscita: 2012
- Tipologia: Cortometraggio
- Durata: 8 min
- Interpreti: Telley Otieno & Alice Khalakuba
- Tematiche:
- Lingua:
- Consigliato a:
- Anno di presentazione al FCAVR: 2013
- Anno di premiazione al FCAVR:
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